Racconto di F. Kafka, pubblicato nel 1916. Dopo il fallimento del padre, Gregor
Samsa, con la sua professione di commesso viaggiatore, è divenuto il
sostegno della famiglia. Un mattino l'uomo, svegliatosi dopo una notte di
incubi, si scopre trasformato in un enorme scarafaggio. Per nascondersi agli
occhi dei familiari inorriditi, Gregor si riduce a vivere sotto il letto,
nutrendosi di rifiuti, accudito da un'anziana serva; un giorno, tuttavia,
attirato dal suono del violino esce dalla sua tana, rendendosi visibile ai
familiari. La morte del protagonista, schiacciato dal padre che prova ribrezzo
per un figlio repellente e inutile, chiude la narrazione grottesca e insieme
ricca di particolari realistici. Metafora dell'angoscia di vivere avvertita
dall'individuo nella società contemporanea, la
M. è
considerata uno dei capolavori di Kafka.